Prima di iniziare è importante porsi un quesito fondamentale: quali sono gli obiettivi che si vogliono ottenere con il digital signage?
L’implementazione di una rete di digital signage è l’obiettivo di marketing con cui sempre più spesso ci si trova a fare i conti, soprattutto in ambito retail.
A volte, tuttavia, non porsi degli obiettivi chiari e definiti può svilire lo strumento, che finisce per diventare parte dell’arredo di uno store.
Per questo è importante determinare esattamente qual è il che si intende raggiungere attraverso il digital signage.
Saltare questo passaggio nella fretta di implementare una rete può comportare una serie di rischi, non ultimo quello di gravare sul budget per rivedere successivamente il progetto.
I primi 10 passaggi di base per il successo della rete includono:
- Pianificazione strategica: stabilire il tipo di rete
- Rilevanza dei contenuti e ricerca del pubblico
- Creazione dei contenuti: linee guida
- Programmazione della rete
- Scelta della tecnologia giusta
- Implementazione pilota
- Misurazione del pilota
- Implementazione del lavoro
- Misurazione dell’intera rete
- Refining e misurazione continui
Come stabilire la tipologia di rete da implementare
Sebbene sia possibile – ed auspicabile – che le aziende più avanzate utilizzino reti che siano un mix dei tre “ambienti” qui di seguito riportati, chi è al principio deve ponderare bene per quale tipologia di network produrre i contenuti.
Questo passaggio è fondamentale per capire quali utenti visualizzeranno i video e, quindi, in che maniera creare i contenuti.
Punti di transito
Queste reti sono personalizzate per la vista “in movimento”, in ambienti in cui l’utente è in transito e poco concentrato sul digital signage.
Possiamo avere ledwall lungo un’autostrada, oppure in aeroporti, stazioni ferroviarie o degli autobus.
Non solo. Molti retailer ormai utilizzano l’esterno degli edifici che ospitano i propri store come vetrina “ampliata”.
Ad esempio, OVS a Milano Corso Buenos Aires – con il suo ledwall da esterni ad alta luminosità – è diventato il punto di riferimento per le migliaia di persone che vogliono iniziare una sessione di shopping in centro.
Punti di vendita
Implementare un network sui punti vendita significa definire diversi aspetti.
I retailer più all’avanguardia si stanno spingendo sempre di più verso l’interazione con i clienti.
Ade esempio, quando si entra in uno store per fare shopping non è difficile imbattersi in un totem interattivo.
I totem, infatti, sono lo strumento adatto per aumentare le opportunità di up-sell e cross-sell.
Con l’integrazione di un codice a barre, ad esempio, è possibile associare dei contenuti ad un determinato prodotto (es. descrizione dettagliata, prezzo…), suggerendo alcune associazioni (consigli per valorizzare gli acquisti).
Scansionando una gonna, il totem potrebbe suggerire delle scarpe o rimandare le diverse colorazioni o, ancora, le taglie disponibili.
Punti di attesa
Spesso ci sono tre obiettivi principali se si sceglie di comunicare in punto di attesa.
Il primo è quello di fornire messaggi chiave rivolti a marchi e prodotti correlati al fornitore di servizi.
Il secondo, altrettanto importante, è aumentare la soddisfazione dei clienti alterando la loro percezione di quanto tempo stiano effettivamente aspettando.
Il terzo è fornire contenuti di interesse pubblico, quali luoghi da visitare, con la possibilità di associare contenuti promozionali.
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