La risposta dei retailer sarà concentrarsi su una strategia “Phygital”, consentendo agli acquirenti di muoversi fluidamente tra spazio fisico e spazio digitale.
Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad un aumento vertiginoso degli acquisti online, complici i continui lockdown che hanno costretto alla chiusura forzata dei negozi.
Questo ha accelerato la trasformazione che lo store stava già attraversando da anni: un luogo dove scoprire il Brand, vivere un’esperienza, fare comunità.
Cosa è il Phygital?
Come suggerisce il nome, l’esperienza di acquisto Phygital è l’insieme del mondo fisico e digitale.
L’utente si muove tra questi due mondi in maniera fluida: cerca un prodotto online, lo acquista tramite e-commerce, lo ritira in store.
In questo nuovo scenario, i negozi fisici saranno concepiti per concludere “transazioni esperienziali” piuttosto che transazioni in denaro.
Lo store diventerà il luogo dove scoprire il Brand, i suoi valori e conoscere altre persone che condividono quegli stessi valori, coinvolgendo le comunità locali.
Ad esempio, OVS ha inaugurato di recente lo store di Treviso per coinvolgere i consumatori nel dibattito sul tema della sostenibilità.
Il flagship è realizzato con materiali 100% sostenibili e con un sistema di illuminazione che si regola in base al flusso di persone.
Un altro esempio è il Dyson Demo Store in piazza Gae Aulenti a Milano.
Lo store ospita il Beauty Lab Dyson in cui l’utente può prenotare una piega con i loro Hair Stylist – utilizzando gli innovativi prodotti Dyson.
L’utilizzo della tecnologia in store spingerà le vendite online
Una strategia “phygital” crea un percorso di acquisto in cui le esperienze fisiche e le tecnologie digitali interagiscono tra loro, completandosi a vicenda.
Quanto più i retailer saranno in grado di avvalersi degli strumenti tecnologici, tanto più saranno in grado di predire o comprendere il comportamento degli acquirenti.
Dal gaming al fashion, sempre più retailer stanno sfruttando la Realtà Aumentata per migliorare l’esperienza dei consumatori e incentivare le vendite.
Un ottimo esempio è il brand Gucci che ha introdotto il modello di scarpe “Gucci Virtual 25”.
Questi particolari calzari si acquistano dall’app Gucci e si indossano solamente sui social o sulle piattaforme di gaming come Roblox.
Un altro esempio è costituito dall’utilizzo degli annunci personalizzati, sia in store che online.
Attraverso l’utilizzo di monitor all’interno del punto vendita, di un software di Marketing Intelligence e di una camera, è possibile veicolare dei contenuti specifici per le diverse tipologie di utenti.
Un uomo adulto vedrà così un certo tipo di contenuto, differente da quello osservato da una donna o da un adolescente sullo stesso monitor.
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Gucci Virtual 25 (foto: Wanna)